Abstract:
Diversi studi hanno suggerito che un’educazione musicale intensiva migliora le abilità linguistiche dei bambini. Tale formazione, tuttavia, non è disponibile per tutti i bambini. Abbiamo studiato su un corso di musica settimanale, a basso costo, organizzato in un contesto comunitario per bambini di 5-6 anni nelle scuole materne, potesse già influenzare le loro abilità linguistiche. I bambini (N = 66) sono stati testati quattro volte nei due anni di scuola, con test per il processamento fonologico con sotto test di vocabolario,insieme a test per le abilità di ragionamento percettivo e controllo inibitorio. Abbiamo confrontato lo sviluppo dei bambini frequentanti il corso di musica con i loro coetanei che avevano frequentato lezioni di danza organizzate in modo simile o che non avevano frequentato nessuna delle due attività. Il corso di musica ha migliorato significativamente lo sviluppo dell’elaborazione dei fonemi dei bambini e le abilità del vocabolario. Non sono stati ottenuti miglioramenti sui punteggi per il ragionamento non verbale e l’inibizione, ottenuti dai bambini. I nostri dati suggeriscono che anche le attività ludiche di musica di gruppo – se curate per diversi anni – hanno un effetto positivo sulle competenze linguistiche degli studenti in età prescolare. Pertanto promuoviamo il concetto di implementare regolarmente lezioni di musica per bambini tenute da insegnanti professionisti nell’educazione della prima infanzia.
Tichko, P., & Skoe, E. (2018). Musical Experience, Sensorineural Auditory Processing, and Reading Subskills in Adults. Brain sciences, 8(5).
Abstract:
La ricerca in ambito evolutivo suggerisce che l’elaborazione uditiva neurosensoriale, la capacità di lettura in specifiche aree (ad es. consapevolezza fonologica e denominazione rapida) e l’esperienza musicale siano correlate durante i primi periodi di sviluppo della lettura. È interessante notare che lavori recenti suggeriscono che queste relazioni potrebbero estendersi fino all’età adulta, con indici di elaborazione uditiva neurosensoriale relativi alla capacità di lettura globale. Tuttavia, è ancora in gran parte non noto se l’elaborazione uditiva neurosensoriale sia associata sia a particolari capacità di lettura, come la consapevolezza fonologica e la denominazione rapida, che all’esperienza musicale nei lettori maturi. Per rispondere a questa domanda, abbiamo registrato le risposte elettrofisiologiche a un clic ripetuto (stimolo uditivo) in un campione di lettori adulti. Abbiamo quindi studiato le relazioni tra le risposte elettrofisiologiche al suono, le capacità di lettura nelle specifiche aree di riferimento e l’esperienza musicale in questo stesso gruppo di lettori adulti. Le analisi hanno suggerito che l’elaborazione uditiva neurosensoriale, le competenze specifiche nella lettura e l’esperienza musicale sono correlate nell’età adulta, con tempi di conduzione neurale più rapidi e maggiore esperienza musicale associate a maggiori capacità di denominazione rapida. Questi risultati sono simili ai risultati ottenuti nella ricerca sull’età evolutiva, che già suggeriscono che le abilità specifiche di lettura qui considerate, sono correlate all’elaborazione uditiva neurosensoriale e all’esperienza musicale anche nei bambini.
Abstract:
I musicisti adulti tendono a superare i non musicisti in una varietà di compiti linguistici o comunque importanti nell’elaborazione linguistica. Inoltre, i bambini che prendono lezioni di musica mostreranno una maggiore abilità in diversi tipi di abilità linguistiche. Tuttavia, non è ancora chiaro quale potrebbe essere il decorso temporale di questi effetti sullo sviluppo e il grado in cui i bambini piccoli miglioreranno nelle loro capacità musicali. Qui, presentiamo il primo anno di dati raccolti attraverso uno studio longitudinale ancora in corso, volto a scoprire se si possono vedere miglioramenti misurabili nelle abilità musicali e linguistiche tra i bambini che seguono lezioni di musica. Abbiamo studiato 90 bambini (età 3-6) che sono stati inseriti in lezioni di gruppo in un ambiente conservatoriale. Abbiamo misurato le loro abilità musicali, linguistiche e percettive sia all’inizio che alla fine dell’anno scolastico. I confronti pre e post hanno mostrato un aumento delle dimensioni del vocabolario, delle abilità di pre-lettura e della capacità di cantare; questi aumenti erano al di là di ciò che poteva essere attribuito allo sviluppo normale nel tempo. Abbiamo anche scoperto che la capacità di cantare era correlata con le abilità linguistiche. Presi insieme, questi risultati mostrano che l’esperienza musicale della prima infanzia può portare a miglioramenti associati sia nelle abilità musicali che nelle abilità linguistiche, rafforzando le prove per un collegamento evolutivo tra queste due abilità.
Abstract:
Un tema identificato come area centrale del deficit dei bambini con dislessia è l’elaborazione fonologica. Nei bambini con dislessia è stata osservata un’attivazione cerebrale ridotta nelle regioni temporoparietali dell’emisfero sinistro durante l’elaborazione fonologica. La formazione musicale ha mostrato associazioni positive con le abilità di elaborazione fonologica, ma i meccanismi neurali alla base di questa relazione rimangono non specificati. La presente ricerca si propone di mettere in evidenza eventuali differenze nei correlati neurali dell’elaborazione fonologica utilizzando l’fMRI in bambini in età scolare con sviluppo normale con formazione musicale, in bambini senza un’educazione musicale e in bambini con dislessia e che non anno ricevuto un’educazione musicale. Un’ANCOVA su tutto cervello, che ha tenuto conto delle abilità cognitive non verbali e del sesso, ha identificato un effetto principale del gruppo nelle regioni temporoparietali bilaterali. Successive analisi della regione di interesse hanno riportato un’ ipoattivazione temporoparietale nei bambini con dislessia rispetto ai bambini con sviluppo tipico. Al contrario, i bambini musiclamente addestrati hanno mostrato una maggiore attivazione bilaterale nelle regioni temporoparietali rispetto a ciascun gruppo musicalmente non addestrato. Pertanto, l’allenamento musicale mostra associazioni con il potenziamento dell’attivazione bilaterale delle regioni dell’emisfero sinistro note per essere importanti per la lettura. I risultati suggeriscono che l’impegno di queste regioni attraverso la formazione musicale può essere alla base degli effetti positivi della musica sullo sviluppo della lettura. Ciò supporta l’ipotesi che l’allenamento musicale possa facilitare lo sviluppo di una rete neurale compensatoria bilaterale, che aiuta i bambini con funzione atipica nelle regioni temporoparietali sinistre-emisferiche.
Abstract:
Abbiamo cercato di chiarire se l’associazione positiva tra lezioni di musica e capacità di lettura sia spiegata meglio da risorse condivise per l’elaborazione di informazioni del pitch e del tempo, o da abilità cognitive generali. I partecipanti erano madrelingua e non madrelingua inglesi, con vari livelli di training musicale. Abbiamo misurato l’abilità di lettura (comprensione e velocità), le abilità di percezione musicale (melodia e ritmo), le abilità cognitive generali (intelligenza non verbale, memoria a breve termine e memoria di lavoro) e lo stato socioeconomico (SES, reddito familiare, educazione dei genitori) . L’abilità di lettura era associata positivamente con l’allenamento musicale, l’inglese come lingua madre e le abilità cognitive generali. L’associazione tra lettura e allenamento musicale è stata significativa dopo il controllo di SES, lingua madre e abilità di percezione musicale. Dopo che le abilità cognitive generali erano mantenute costanti, tuttavia, non esisteva più un’associazione tra lettura e allenamento musicale. Questi risultati suggeriscono che l’associazione tra capacità di lettura e allenamento musicale è una conseguenza delle capacità cognitive generali.
Abstract:
Le competenze musicali e la memoria di lavoro (WM) sono state identificate come i più importanti predittori di attitudine fonetica, ovvero la capacità di imitare materiale vocale non familiare. Sebbene il collegamento tra le funzioni linguistiche e le competenze musicali sia stato oggetto di numerose indagini, le lingue specifiche e il loro legame individuale con le competenze musicali sono state ampiamente trascurate. In questa indagine, due lingue tipologicamente diverse e il loro rapporto con le abilità musicali sono state studiate nei bambini della scuola (età 9-10). I risultati hanno rivelato che l’esperienza musicale e la memoria di lavoro contribuiscono alla capacità di imitare materiale vocale straniero. Tuttavia, le abilità musicali vengono reclutate a seconda del modello sonoro della lingua imitata. I bambini con una WM migliore e un’elevata capacità di cantare e discriminare le differenze tonali sembrano imitare i linguaggi tonali più rapidamente dei loro coetanei. Per coloro che imitano meglio la lingua Tagalog, sillabica, le prestazioni sono influenzate maggiormente dalla WM e dalla componente ritmica della percezione musicale. Quindi si può suggerire che (1) la WM può essere molto rilevante per la memorizzazione, la riproduzione e l’imitazione del parlato. (2) L’esperienza musicale (percezione e canto musicale) porta ad un trasferimento positivo alla funzione linguistica e (3) le differenze individuali nelle abilità musicali (tipo di musicalità, discriminazione musicale e produzione) possono predire preferenze per certe strutture sonore o proprietà, dipendenti dalla lingua.